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E’ il 14 Maggio 2022 una giornata di Sole e di vela per i ragazzi dell’Istituto Finocchiaro Aprile nell’ambito del progetto “Navigare per conoscere 2022” inserito nel quadro del PON Legalità 2014 – 2020  NO MORE NEET, che prevede la sperimentazione di percorsi integrati di carattere educativo, formativo e di socializzazione per i ragazzi, volti a combattere la povertà e a promuovere l’inclusione sociale e la legalità.

Ecco il racconto della loro esperienza, narrato dalla penna del nostro reporter d’eccezione, lo scrittore Gino Pantaleone.

UNA GIORNATA IN BARCA A VELA

di Gino Pantaleone

“Al Calamida, la Cala come una calamita, ci attrae e ci apre un mondo nuovo per la scuola, i tutors, gli studenti e ci accoglie una giornata tersa e straordinariamente soleggiata. Ci aspettano quelli dello staff della Sant’Erasmo con il momento ospitale, la guantierina di ciambelle con lo zucchero, le bibite fresche e i cappellini blu mare aperto da indossare. Importante momento conviviale pieno d’ironia, risate, foto di gruppo e selfie che ispira fiducia ad una giornata colma d’inaspettato.
Le barche si muovono e scivolano a motore lentamente sull’acqua-olio con vento di bonaccia dirigendosi verso l’imboccatura del porto. Tra gli equipaggi si parla, si scherza ma i comandanti invitano al silenzio per un invito all’ascolto di ciò che si vede, di ciò che si sente, di ciò che si percepisce e poi invitano ad ascoltare gli istruttori che danno indicazioni di utilizzo delle vele.
Intanto si è in mare aperto e il vento s’è alzato…
Si spegne il motore, si sentono solo le onde che battono sulle sponde della barca che intanto beccheggia.
L’istruttore spiega le regole generali di un equipaggio tipo, e inizia un ragionamento sui venti e sull’utilizzo della vele: non è facile, ma l’istruttore è estremamente semplice e chiaro.
L’apertura delle vele è spettacolare! Si apre la prima, la randa, si apre la seconda, quella di prua, la barca va da sola senza l’ausilio del motore tutta a dritta solcando il mare e lasciando una larga scia a poppa. Sbalorditivo! Per i ragazzi e le ragazze cominciano le esperienze adrenaliniche, un misto di alta tensione, meraviglia, inquietudine e gioia del fare.
Cominciano le esperienze d’equipaggio che dovranno dimostrare di quanta sintonia gode il gruppo, la compattezza, l’immediato, qualora fosse necessario, problem solving.
Ma è alle virate che comincia il vero lavoro per l’equipaggio, dove si vede se la squadra funziona o no, dove il corpo ha la sua funzione, dove la mente gioca un ruolo fondamentale e dove, soprattutto l’ascolto dei comandi dello skipper-timoniere, deve dare i suoi buoni frutti.
Alla prima virata a destra c’è un po’ d’impaccio. Manca la verve, manca lo scatto, il pronto intervento e… le vele si sgonfiano, la barca rallenta, vira lentamente mentre il comandante istruttore urla, incita l’uno ad avvolgere, l’altro a rilasciare le cime, le funi. La barca ricomincia la sua rotta tutta a dritta con un vento proveniente da levante.
La seconda virata però è eccellente. I ragazzi e le ragazze si cambiano di posto al fine d’alternarsi i ruoli. Capiscono che è tutta una questione di mente, ascolto e cuore. Così, prestando maggiore attenzione a coordinare i sensi, al comando “virata a sinistra” tutto l’equipaggio si mette in azione con prontezza di spirito per assolvere, nel tempo più breve possibile, al volere dello skipper che ha già dato gioco al timone. La barca dopo un breve e fisiologico rallentamento schizza via a favore di vento prendendo nuovamente il largo.
Sono trascorse già tre ore… il ripetere più volte le virate ha dato i suoi frutti. Sempre più in sintonia. Il comandante si congratula con l’equipaggio e i componenti si guardano l’un l’altro con orgoglio e si fanno cenni di “ok”, pollici in su, battono il cinque… è un segno di condivisione suggellata da un lupo di mare.
Si torna con il vento in poppa, l’alternativa necessaria per il rientro in porto. E sembra come riavvolgere il nastro della storia. Si raccolgono e si chiudono le vele, si va a motore a bassi regimi prima di entrare in porto. Si ormeggia con una operazione delicata e complessa la grande barca su cui abbiamo trascorso una giornata da non dimenticare”.

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